Me lo ricordo benissimo.
Le dissi:
Cri, mi dispiace, io non posso pianificarti gli obiettivi in base ad un corso che hai scelto di frequentare. Un corso di cui non abbiamo il controllo. Ti rimborso il prezzo della consulenza e siamo a posto così. O pianifico io le cose come le voglio io o pianifico le cose come le voglio io. Non c’è altro modo.
Non riuscivo proprio a farle capire che non puoi studiare seguendo due fonti diverse.
Questa è una cosa che molti studenti fanno fatica a capire.
Ascolta attentamente…
Se oggi pensi di frequentare un corso solo perché l’amicocugggino l’ha frequentato o perché il corso stesso ti promette di prepararti su tutti gli argomenti del test, e non passi il test, l’anno successivo starai frequentando un altro corso. E non hai idea di quanto questa decisione sarà dannosa per la tua preparazione per tutti gli anni che proverai.
Ne ho parlato tantissime volte su questo blog e non mi stancherò mai di ripetertelo.
Il punto non è se frequentare un corso sia giusto o no.
Il punto è se tu sai cosa ricavare da quel corso.
Se parti da zero avrai l’effetto wow:
mamma mia! quante cose che sto imparando! Wow! Adesso vado a consigliarlo ad altri…
Sai che gli altri passeranno il test e tu no?
E dimmi una cosa:
gente che ha studiato le materie che tu frequenti nel corso, e le ha studiate per anni, la fa apposta al test ad andare male?
Ah no, beh, tu sei un genio.
Un cecchino proprio.
Non sai nulla di Chimica ma sai benissimo quale corso ti insegnerà (a te e ad altri centinaia come te) tutta Chimica a partire da zero.
Giusto?
Tra due anni sarai ancora qua a leggere le storie di studenti e continuare a fare gli stessi errori.
AH! Maledetto confirmation bias.
Ricordati questo e te lo dico da migliore amico:
- Esistono e li ho conosciuti, una piccola percentuale di studenti, tipo 0.01%, che se li metti davanti ad una qualsiasi fonte di informazione riescono a rielaborare tutto in base al contesto dove devono usare le nozioni.
- Una bella fetta di persone, mi verrebbe da dire 70%, non acquista corsi perché sono utili, anzi, spesso non li finisce nemmeno, ma li frequenta solo perché lo fanno tutti.
(Ti consiglio di leggere il libro Outliers: The Story of Success di Malcolm Gladwell.)
Una volta che avrai capito che la maggior parte delle scelte che ti guidano nella preparazione per il test non sono assolutamente razionali e positive per la tua preparazione, riuscirai a fare quel passo in più che ha fatto Cristina.
Quando ho conosciuto Cristina nella consulenza e le ho pianificato tutta la preparazione, sapevo già che per lei sarebbe stato veramente tutto difficile.
Ma tanto difficile.
Già il fatto che avesse deciso di fare la consulenza con me quando aveva già in mente di prepararsi tramite un corso era un grande campanello di allarme per me.
Stava facendo troppe cose!
Infatti più in là quando abbiamo iniziato con delle lezioni di Fisica ho avuto modo di conoscerla da vicino e di vedere quante lo avesse fatto bene scegliere una sola fonte principale di preparazione per il test.
Ha fatto un passettino alla volta. Senza velocizzare. Con pazienza. Contro tutto e tutti.
Con fiducia in se stessa e negli strumenti (scelti razionalmente) che aveva a disposizione.
Senza prepararsi di fretta e in maniera standardizzata.
E quando sei nel processo e continui a darci dentro, si sblocca qualcosa. E’ sempre così.
E su questo il blog è pieno di storie di studenti.
Lascio la parola a Cristina che ti racconterà tutto il suo meraviglioso percorso.
Buona lettura!
Test Fisioterapia: superarlo a 31 anni senza basi scientifiche
Eccomi!
Sono Cristina, ho 31 anni e tra una settimana inizierò le lezioni di fisioterapia.
Vi dirò la verità: mentre studiavo per il mio test di ingresso, vedevo questo obiettivo come lontanissimo, ma ho stretto i denti ogni giorno per conciliare il mio lavoro con lo studio e con la vita privata.
È stato un viaggio appassionante e difficile, in cui ho messo tutta la mia determinazione.
Ma partiamo dall’inizio.
Vengo da una formazione tutt’altro che scientifica:
liceo classico a indirizzo musicale, laurea triennale in lettere.
Ho conseguito un diploma biennale di MCB, che secondo la curiosa legislazione italiana è il Massaggiatore e Capo Bagnino degli Stabilimenti Idroterapici.
Sono quindi diventata massoterapista nel 2020, e in piena pandemia mi sono data da fare per trovarmi un lavoro.
A Maggio il diploma, ad Agosto ho iniziato a lavorare per una palestra di Bergamo, Smuoviti, dove lavoro tuttora.
L’ambiente è stimolante, si approfondiscono studi e ricerche scientifiche nelle riunioni… Un lavoro che io svolgo con passione, amo davvero sentirmi utile, che sia per risolvere una cervicalgia, una lombalgia, o semplicemente per riportare in armonia con un massaggio ayurvedico o linfodrenante…
Sentivo però tre problemi che mi davano in questi due anni molto da pensare:
1. I clienti avevano iniziato a fidarsi di me, ma io non avevo abbastanza conoscenze e strumenti per prendere in carico tutte le problematiche muscolo-scheletriche che mi sottoponevano, e dovevo quindi rimandarli ai fisioterapisti della palestra.
2. Massaggiare, se non ti risparmi come faccio io, può essere fisicamente logorante. Mi sono resa conto che per un’ora di lavoro io non posso spendere così tante energie.
3. Mi mancava una soddisfazione intellettuale. La mia identità, fin da bambina, è sempre stata di ragazza intelligente, perché a scuola tale mi ero rivelata.
Il mio percorso però è stato segnato, negli anni a cavallo della maturità, da una forte depressione che mi ha tolto ambizioni e lucidità.
Ho toccato il fondo, perdendo del tempo prezioso e soffrendo molto.
Con l’aiuto dei miei cari e incontrando il Buddismo della Soka Gakkai, ho lentamente e faticosamente ricominciato a credere in me stessa.
Il motto della Soka Gakkai è “ alzarsi da soli”, e così ho fatto.
Non è questa la sede per dilungarmi su questo argomento, ma non posso non parlarne perché il buddismo con la sua meditazione è stata la mia luce per ritrovarmi.
Con questo spirito di sfidarmi a migliorare la mia vita, ho cominciato a pensare a fisioterapia, mio sogno nel cassetto da anni, ma che vedevo come irraggiungibile per le materie del test:
chimica, fisica, matematica, logica… per una che aveva fatto il classico anche per fuggire i calcoli!
Ho iniziato con il comprare uno dei manuali che si trovano su internet per la preparazione del test, ma per mesi non ho trovato la giusta concentrazione per studiare seriamente…
Ero spaventata da quelle materie, non riuscivo a mettermici completamente.
Pensavo di aver bisogno di una aiuto e sul web ho cominciato a informarmi sulle possibili soluzioni…
Spesso guardavo la pagina di Sher.
Sher mi trasmetteva la fiducia e la motivazione di cui avevo bisogno.
Leggevo le storie di chi con lui ce l’aveva fatta.
Però esitavo a chiedere aiuto.
Ho comunque deciso di iniziare con un corso online per la preparazione al test pensando di riuscire a coprire tutto il programma.
Andando avanti però sentivo che mi mancava qualcosa: una organizzazione generale, un regista che mi aiutasse a conciliare lavoro e studio, e che mi mancavano ancora degli strumenti.
Non sapevo bene cosa stavo cercando, ma ho deciso di affidarmi a Sher con una consulenza, finalmente.
L’incontro con Sher è servito a organizzare al meglio il mio studio:
sapevo su che libri studiare, il metodo da usare a seconda della materia, quante ore dedicare a settimana per ciascuna materia, e avevo già un quadro generale di tutto il programma estivo, con obiettivi precisi, scanditi da date oggettive.
Ho trovato in lui, oltre che un formidabile motivatore, anche un amico.
Mi ha stilato un piano di studi e ogni volta che ero in crisi per un argomento ostico, lui c’era, non so come facesse ad incoraggiarmi così…
Successivamente ho fatto lezioni di Fisica con Sher.
Mi sono risultate davvero utili perché lui cuce su misura la materia per come sei fatto tu, fa molti esempi concreti in base al tuo contesto, la “addomestica”.
In più avevo la possibilità di chiedere direttamente a lui i miei dubbi sui quiz, fattore che mi dava molta tranquillità.
La sua forza è che non è solo un insegnante ma è anche uno che ti sa capire, e avere un supporto a distanza così può essere determinante:
le persone che ti stanno vicino potrebbero non capire fino in fondo, lo studio per il test partendo da zero, come ho fatto io, è davvero impegnativo.
Avere le ore scandite e un programma ordinato e oggettivo ti toglie dall’ansia di dover decidere cosa fare.
Io personalmente avevo sempre un orologio sul tavolo e sapevo che, qualsiasi emozione mi prendesse, o pensiero estraneo, io avrei studiato su quel libro fino all’ora prestabilita.
Sono trucchetti importanti per domare la mente e affrontare la fatica della concentrazione, anche quando il caldo estivo diventa insopportabile e avresti davvero voglia di fare altro.
Ti ripetono tutti che devi fare tanti test e tante simulazioni.
Non è così: io non ho praticamente fatto simulazioni perché ho usato tutto il tempo che avevo per:
- Studiare come da piano di studio.
- Fare test in modo sensato, tantissimi test sì, ma dopo aver studiato, e su un libro che mi ha consigliato Sher, fatto di prove ufficiali degli anni passati.
Sicuramente non è funzionale affidarsi a due sorgenti diverse come ho fatto io inizialmente, corso di preparazione online e il programma di Sher, perché hai bisogno di una strada unica da seguire nella preparazione.
Io mi sono arrangiata ma sinceramente sono arrivata alla data del test mettendo in conto di dover, dal giorno dopo, ricominciare a studiare per l’anno successivo.
All’avvicinarsi del test ero preoccupata per gli argomenti che non ero riuscita ad affrontare, soprattutto di fisica e matematica, il cui numero di quesiti era aumentato notevolmente secondo le decisioni ministeriali rese note soltanto a estate inoltrata.
Tuttavia Sher mi raccomandava di andare piano e di fare bene gli argomenti che potevo.
Puntava molto sul ripasso, che lui chiama “ripasso fisiologico”, un ripasso in itinere, personalizzato in base allo studente e gli obiettivi, che autonomamente non avrei fatto per l’ansia “fisiologica” di finire tutti gli argomenti, vedendoli velocemente almeno una volta.
Ho avuto molti momenti difficili, o meglio è stato tutto difficile, ma sono arrivati anche momenti in cui non riuscivo a studiare, di demotivazione.
In quei momenti bui, in cui tutto mi sembrava inutile, chiedevo supporto a Sher anche solo con un messaggio.
Ho sostenuto il test per le professioni sanitarie il 15 Settembre a Milano Bicocca.
Al test ero lucida, determinata a mettere in pratica tutti i miei sforzi.
Ero pronta a fare IL MIGLIOR TEST POSSIBILE.
Mi sono tutta estate concentrata sul “qui e ora”, un passettino alla volta, a fare le cose fatte per bene, e così ho fatto la mattina del test.
Essendomi preparata così, ho trovato molte delle domande più facili di quello che mi aspettassi.
Biologia e Chimica andate lisce.
Sher mi aveva detto una frase durante la preparazione, rispondendo alla mia preoccupazione per il poco tempo a disposizione per affrontare fisica:
“tu non passerai il test per Fisica, ma per aver fatto bene Biologia e Chimica”.
Aveva ragione.
Ho lasciato in bianco 8 domande, tra cui molte di fisica e matematica su argomenti che non avevo avuto il tempo di studiare, e qualcuna di logica.
Avere studiato Fisica e non rispondere alle domande al test potrebbe sembrare uno svantaggio.
Invece no!
La strategia spesso non è cosa fare, ma cosa non fare!
Non correte a fare a caso più argomenti possibili, fate le cose oculate, passo per passo. Non serve studiare tutto, serve prepararsi bene.
Ma questo probabilmente lo capire durante la preparazione stessa e spero non tardi.
Ho aspettato i risultati con un countdown, ma anche con la consapevolezza di dover ricominciare a studiare dal giorno dopo, perché “tanto non sarei passata”.
Ma l’impegno sul calendario di ricominciare lo studio era solo sintomo della mia determinazione.
Io mi aspettavo eccome qualcosa da quei risultati.
La mattina del 29 settembre sono andata al lavoro e in pausa pranzo sono tornata a casa con un pensiero:
non voglio guardare.
Ho riletto la tabella con il mio nome al 42° posto tra i 50 disponibili, per una decina di volte , davvero facevo fatica a crederci.
Da lì, un’emozione fortissima, difficile da descrivere…
Non era stato tutto inutile, il sacrificio era stato ripagato.
Ce l’avevo fatta!
Se dovessi dare dei consigli a chi ha questo sogno?
1) Intanto gli direi di crederci fino in fondo.
Di mettersi in testa che in quell’università ci entrerà, dovessero volerci anni di tentativi: potrebbe piacevolmente scoprire che in realtà ne basta uno solo, a patto che i nostri sforzi e le persone che fanno parte del percorso siano allineati verso lo stesso obiettivo.
2) Suggerirei di non saltellare tra più fonti ma di sceglierne una.
Nel mio caso Sher sicuramente è stato una fonte affidabile e non più costosa di altre. Il vantaggio è che potevo dedicare con lui risorse e tempo in base agli argomenti in cui ero carente. Vi assicuro che non ha senso pagare un pacchetto di lezioni con dentro un calderone di argomenti affrontati in aule strapiene dove sei solo un numero. Io inizialmente avevo acquistato uno di quei corsi, che poi non ho portato a termine preferendo dedicarmi alle lezioni di fisica con Sher.
3) Fate tanti test certo, però seguendo un criterio.
Per alcune materie non ha senso buttarsi sui test senza aver studiato prima l’argomento, e Sher ti dice per ogni materia come fare.
4) Staccate quando serve.
Fate delle brevi passeggiate tra una materia e l’altra. Io sapevo quando era il momento di staccare, andavo nel bosco che ho dietro casa e ne tornavo ricaricata.
5) Andate avanti giorno per giorno.
Vivete il miglior precorso di preparazione possibile, per poi arrivare al test e fare semplicemente il miglior test possibile.
Godetevi ogni momento, perché è una sfida che per quanto possa essere difficile per chi, come me, partiva da zero, è assieme un viaggio intenso che credo non dimenticherò mai.
Cristina
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Aggiornamento 5/02/2023
Sono alla fine della prima sessione, gli esami sono andati bene, sicuramente lo studio per il test mi ha aiutato a prendere un bel 27 in scienze biomediche di base, esame che comprendeva biologia, biochimica, genetica, patologia generale, istologia.
Molti argomenti avendoli studiati bene per il test sono risultati facilitati.
Domani 6 febbraio ricomincio le lezioni, sicuramente è molto impegnativo fare 8 ore di lezione al giorno, mi aspettavo che lo scoglio più duro fosse il test ma i ritmi universitari si stanno rivelando come una prosecuzione della preparazione al test.
Però la formazione che sto acquisendo è molto alta e senza dubbio sto accumulando un bagaglio di conoscenze e competenze che mi serviranno ad essere un’ottima fisioterapista.
Essere d’aiuto a chi soffre e al suo servizio, questa la mia missione.
Non è una questione di vocazione, è una questione di scelta. Esattamente come nella preparazione del test. In bocca al lupo e buon divertimento a tutti i miei futuri colleghi.
Anch’io sogno di entrare a fisioterapia e ho diploma di massoterapia. Sto studiando ma ogni volta sembra non finire mai. Mi manca ancora tutta chimica e fisica. Grazie ragazzi per la storia
Grande Giovanni!
Coraggio <3
Sheryaar
Ciao Sher, grazie per la storia di Cristina. Mi ha dato una carica fortissima. Volevo chiederti se secondo te per il test di medicina e fisioterapia posso prepararmi allo stesso modo e come posso prenotarmi per le lezioni con te (ho visto che non hai disponibilità ma vorrei prenotarmi già ora). Avrei bisogno di fare chimica e fisica
Ria
Ciao Ria!
Perdonami il ritardo nella risposta.
Puoi si prepararti allo stesso modo.
Per le lezioni appena vedi che c’è disponibilità prenotati.
Sheryaar
cosa posso fare per prepararmi per fisioterapia partendo quasi da zero quando mancano poco più di 3 mesi?
Ciao Donald!
E’ fondamentale che il prima possibile hai una pianificazione con degli obiettivi reali e misurabili.
Non c’è trucco o bacchetta magica.
3 mesi sono pochi ma lo sono anche 12 mesi se ti prepari male.
Quindi coraggio e dacci dentro!